Descrizione
Il disegno, inchiostro, matita e acquerello bruno su carta applicata su tela, raffigura la facciata della cattedrale di Santa Maria del Fiore nello stato in cui si trovava fino al dicembre 1586. La facciata è rappresentata in scorcio, con il punto di vista leggermente a sinistra e ombre proiettate da una luce proveniente da destra. La parte superiore, da sopra la sommità dei portali, mostra il paramento grezzo della muraglia con ammorsature a filari orizzontali. In corrispondenza della navata maggiore, poco al di sotto dell'occhio centrale, si aprono arcate cieche impostate su alte spalle. La parte inferiore è completata dal rivestimento marmoreo e dall'apparato ornamentale e scultoreo. La decorazione è organizzata in tre registri sovrapposti: in basso, ai lati delle porte laterali e sulle membrature verticali, è disposto un ordine di finestre cieche dal fondo intarsiato; ai lati della porta centrale si aprono nicchie binate con statue. Il registro mediano è articolato in una loggia trabeata, spezzata sui contrafforti, con bifore binate sullo sfondo e una sequenza di figure scolpite(cfr. NERI LUSANNA E., in AA. VV., pp. 221); al livello dei portali laterali si inseriscono piccole edicole cuspidate. Alla sommità del rivestimento è abbozzato il terzo registro, costituito da galleria di nicchie o arcate in gran parte incompleta. Il portale centrale presenta un avancorpo incompleto, o protiro, privo del coronamento e chiuso alla sommità da una falda a tegole e coppi; è caratterizzato da un'apertura archiacuta e trilobata; lo strombo è ornato con una sequenza di formelle a bassorilievi. Nella lunetta, parzialmente nascosta dall'imbotte e da un grande emblema episcopale sull'architrave, si scorgono i rilievi di una Vergine stante e due angeli (nella realtà la Madonna in trono con le figure di santa Reparata e san Zanobi: cfr. NERI LUSANNA E., ivi, pp. 205-208). Le porte laterali, archiacute e cuspidate, raffigurano nelle rispettive lunette la Natività (a sinistra) e la Dormitio Virginis a destra.
Notizie storico critiche
Questo disegno è una copia, eseguita da Alessandro Nani intorno al 1672, dell'originale perduto di Bernardino Poccetti. A quest'ultimo fu affidato l'incarico, probabilmente da Bernardo Buontalenti, di documentare l'aspetto della facciata della cattedrale di Santa Maria del Fiore prima che si desse inizio alla demolizione dell'apparato decorativo riconducibile all'incompiuto programma arnolfiano. Le demolizioni, volute dal granduca Francesco I, iniziarono nel dicembre 1856 e terminarono nel giugno dell'anno successivo: con esse andarono dispersi gran parte degli ornamenti e molte delle opere scultoree rimosse; il disegno di Poccetti, ultima testimonianza della facciata arnolfiana, è segnalato in un inventario delle «robe» di Buontalenti, redatto dal ministro di Guardaroba dell'Opera del Duomo Carlo Bargellini, il 28 maggio 1608, alcuni giorni prima della morte dell'architetto (6 giugno 1608). Nel 1672 il pittore Alessandro Nani ricevette un compenso per aver realizzato una copia del disegno del Poccetti, che, a quella data, si presentava «assai guasto» (AODF, serie VIII, 1, 357, Quaderno di Cassa, anno 1672, c.67, in FARA A., 1995, p.171, nota 11). La stessa notizia è riferita da Baldinucci, secondo il quale l'originale, conservato all'Opera di Santa Maria del Fiore, «o per causa dell'umidità, o per altra qual si fosse cagione,avendo assai patito, già cominciava in alcune parti a non iscorgersi più», e pertanto fu fatto copiare «puntualissimamente» per mano di Alessandro Nani su richiesta di Leonardo Buonarroti Simoni, provveditore dell'Opera (BALDINUCCI F., p.335-336). La copia fu conservata insieme all'originale, finché uno dei due fogli fu smarrito in un momento imprecisato anteriore al 1842: data in cui è riportata la notizia di tale smarrimento (AODF, Negozi della Deputazione secolare, anno 1842, interno n. 34, in FARA A., ibidem). Il catalogo dell'Opera del Duomo di Poggi (1904, pp. 57-58) indica il disegno come copia del Nani; tuttavia Sanpaolesi (1951, pp.44-47) esclude che si tratti di una copia, e lo identifica come l'originale di Bernardino Poccetti. La stessa attribuzione è ripresa da Luisa Becherucci, «per l'esattezza minuziosa dei particolari, difficile da ottenersi in una copia» (BECHERUCCI L., BRUNETTI G., 1969, p.211). Un più recente approfondimento, fornito da Roberta Roani (in AA. VV., 2005, p.354) sulla base di un'analisi stilistica e documentale, nega l'autografia del Poccetti e rafforza la tesi secondo la quale il disegno esistente all'Opera di Santa Maria del Fiore sarebbe la copia eseguita da Alessandro Nani.