Descrizione
Il disegno, in buono stato di conservazione, è eseguito su carta inglese e rilegato come tav.IV nel plantario che raccoglie le piante delle proprietà dell’Opera di Santa Maria del Fiore. Al centro del foglio sono rappresentate in scala di 1:50 braccia fiorentine, a inchiostro, matita e acquerello, le pianta del terzo piano, dell’ammezzato del secondo e parte del sottotetto della Canonica di San Giovanni, situata tra piazza San Giovanni e via dei Martelli. A destra è situato l’ultimo piano del Quartiere del Sagrestano. (1), con una piccola soffitta (7, campitura verde); su via dei Martelli affacciano il terzo e il quarto piano del Quartiere appigionato (2, 2, campitura azzurra), dei quali sono indicati a matita i nomi dei pigionali: Balducci e Anna Cecchi Vedova Rollini (cfr. Trascrizione “Annotazioni”); di questi ultimi ambienti sono riportate sulla pianta, a matita, le misure in braccia fiorentine. Sulla pianta sono rappresentato camini e cisterne.
Notizie storico critiche
Oltre all’ispezione delle tre “fabbriche insigni” – il Duomo, il Campanile e il Battistero – per le quali, alla fine di ogni anno, compila un bilancio preventivo di spesa per l’anno successivo, è, compito dell’architetto dell’Opera, occuparsi della manutenzione di tutte le case appartenenti ad essa, per le quali esegue le perizie dei lavori, o stime per determinare l’importo delle “pigioni”(BERTANI S., QUARTULLI A., 2002, p.67). Nel 1840 Gaetano Baccani, architetto dell’Opera del Duomo dal 1829 al 1867, incarica il giovane “apprendista architetto” Bruno Baccani di redigere le piante delle proprietà dell’Opera. Egli si avvale, per eseguire i rilievi degli edifici, dell’aiuto del Capo Muratore dell’Opera, e completa il lavoro nell’arco di tre anni; il pagamento dei disegni eseguiti sarà, nel 1843, causa di una piccola controversia tra Bruno Baccani e l’Opera (AOSMF, serie XI, 2, 12, fasc.17, cc.340-349).La Canonicadi San Giovanni, da sempre ad uso e servizio del Battistero, è caratterizzata da una facciata in pietra grezza e da un portale quattrocentesco – restaurato nel 1872 da Emilio de Fabris – sormontato da una lunetta, al centro della quale vi è un San Giovannino in terracotta, copia di un originale di Michelozzo conservato al Bargello. Il cortile, anche se rimaneggiato, conserva le caratteristiche quattrocentesche. Dopo un lungo restauro, l’edificio è dal 2008 sede del Centro Arte e Cultura dell’Opera di Santa Maria del Fiore. Oltre ai disegni eseguiti da Bruno Baccani, esiste un quadro planimetrico completo dell’immobile redatto da Gaetano Baccani nel 1835. (CARRARA F., SEBREGONDI L., TRAMONTI U., 1999, p.27, n.46)