Descrizione
Il secchiello per acqua benedetta è in argento sbalzato, cesellato e inciso; esso poggia su piede a sezione circolare impostato su gradino decorato da una cornice bombata lavorata a baccellature. Il corpo a forma semisferica termina con una gola e attacchi sulla tesa; esso presenta, alla base, una decorazione a baccellature in leggero rilievo su fondo granito. Il manico è semicircolare ed è interrotto al centro da una struttura parallelepipeda sulla quale è riportata un'iscrizione ed è centrato da un rocchetto con anello passante. Il manufatto presenta dei restauri eseguiti in epoca non precisabile quali la sostituzione del paiolo e la riargentatura
Notizie storico critiche
Il secchiello per acqua benedetta conservato nella sacrestia dei canonici, quest'ultimo corrispondente forse alla "Secchiolina d'argento segnata L.E.", inventariata nella bozza d'inventario del 1979 con erronea trascrizione dell'iscrizione, fu commissionata, secondo quanto attesta la sigla "D.E." incisa sull'arredo, dalla Deputazione Ecclesiastica, organismo un tempo preposto alla gestione delle spese interne per il culto metropolitano. La data incisa sul secchiello riposto in sacrestia dei canonici, corrispondente al 1847, può con buona probabilità indicare quella di esecuzione dell'oggetto, trovando conferma nei confronti stilistici degli arredi coevi. Non è possibile interpretare le iniziali "R.A" che accompagnano la data e che sembrano aggiunte posteriormente, forse da un guardarobiere. La realizzazione del secchiello è attribuibile alla bottega fiorentina Codacci, il punzone della quale, parzialmente leggibile, è visibile sul secchiello conservato nella sacrestia dei cappellani. La bottega, una delle principali in Firenze, è autrice di numerosi arredi per il complesso metropolitano. Giuseppe è il figlio maggiore di Angelo e fratello di Filippo. Dal 1825 esegue lavori per la chiesa di San Michele in Visdomini. Nel 1833 vengono realizzate da Giuseppe e dal fratello Filippo due scatole da scrivania per la granduchessa Maria Antonia. La pratica di utilizzare un unico contrassegno da parte di vari membri della stessa famiglia di argentieri non consente di specificare a quale di queste due figure vada ricondotta l'esecuzione del secchiello. Dal punto di vista stilistico il secchiello, caratterizzato da strutture rigorose e da ornati classici e ripetitivi, presenta elementi tipologici e decorativi affermati in tutta la prima metà dell'Ottocento
Relazione iconografico religiosa
La presenza sul secchiello del dado in argento con le iniziali della Deputazione Ecclesiastica si ritrova in altri oggetti liturgici commissionati dallo stesso organismo per la Metropolitana