Descrizione
Il reliquiario ha forma di urna funeraria ed è in legno dorato e stuccato ai lati. Esso poggia su piedi leonini ed ha un' unica apertura sul lato anteriore, coperta da una lastra di vetro che consente la visione dei frammenti ossei dei Santi Abdon e Sennen. Nella parte inferiore si svolge un cartiglio dorato sul quale si legge l'iscrizione che riguarda il contenuto delle reliquie "OSSA S. MART. ABDON ET SENNEN PERS.". Gli angoli del coperchio dell'urna sono rialzati e sono decorati da fregi a lupiniere che corrispondono ai girali con motivi vegetali stilizzati che ornano, come ghirlande, gli spigoli del reliquiario.
Notizie storico critiche
Il reliquiario, identico all'altro facente parte del pendant contenente le reliquie di San Crescenzio, è stato aperto il 3 febbraio 1997 per consentire il prelievo di due piccoli frammenti; al suo interno è stata trovata un'autentica consegnata dal vicario Benivieni nel 1595; essa fornisce la data di esecuzione delle cassette in legno dorato e sul medesimo foglio, di seguito al testo dell'autentica, si legge un ricordo del 1824 secondo il quale le reliquie erano state estratte da una delle cassette di legno dorato per essere montate nel nuovo reliquiario il 29 luglio dello stesso anno. All'interno del reliquiario si trovano inoltre due piccole lamine quadrate di piombo. La prima presenta l'iscrizione "CORPORA SANC / ORUM MARTIRUM / ABDON ET SENNEN / PERSARUM 1595", mentre l'iscrizione della seconda, molto più antica, è quasi del tutto cancellata dal tempo: se ne distinguono soltanto alcuni caratteri, tracciati in epoca altomedievale: "[...] / CORPORA / (ab)DON / [...] SENNEN / [...]". Quest'iscrizione, oltre a costituire la più antica testimonianza dell'esistenza di queste reliquie, conferma la tesi che esse si trovassero anticamente in Santa Reparata, rafforzando così la tradizione che le vuole donate da San Damaso Papa a San Zanobi, e da questi alla Chiesa Fiorentina. All'interno del reliquiario si trova infine un bigliettino di carta da cui si ricava che nel 1858 si ruppe il vetro del suo lato anteriore; le reliquie, estratte durante il restauro, furono ricollocate nell'urna l'8 luglio 1858 da Giustino Campolmi, segretario dell' arcivescovo.