Descrizione
L'ingranaggio consta di cinque dentelli bronzei, di forma ovoidale, poggianti su altrettante basi lapidee, cubiche, con apposito incavo.
Notizie storico critiche
La documentazione nota relativa alla Porta del Paradiso è stata pubblicata da Krautheimer. La Porta fu commissionata a Ghiberti il 2 gennaio del 1425; tra il 1436 e il 1437 dieci riquadri e parte delle cornici erano già stati gettati. Nel luglio del 1439 anche la rifinitura era a termine, e sulla Porta lavoravano anche un figlio di Ghiberti e Michelozzo; nel 1444 sei riquadri erano completati, e ai lavori partecipava anche Benozzo Gozzoli. Nel 1445, era stato richiesto in Fiandra altro metallo, probabilmente per la fusione dei fregi degli stipiti e dell'architrave, che tuttavia furono modellati solo tre anni più tardi. In quest'ultima fase dell'opera, troviamo fra i collaboratori, l'orafo Bartolomeo Cennini. Inoltre, numerosi pagamenti agli assistenti di bottega testimoniano che il lavoro, fra il 1448 ed il 1449 avanzava. Il 2 la aprile 1452, la porta era completata, e sia Lorenzo che Vittore s'impegnarono nella doratura, che fu ultimata nel giugno; il 13 luglio, i consoli di Calimala decidevano di collocare questa porta "in faccia alla cattedrale, a causa della sua bellezza". Nel 1446 Ghiberti assumeva l'impegno di completare il lavoro, e nel 1452 la porta era finita, eccetto che per la doratura. Molte fonti parlano della Porta, la prima delle quali sono i Commentarii dello stesso Ghiberti, nonché, ovviamente, il Vasari nelle sue Vite. Nel 1985, contestualmente ai lavori di restauro dell'intera porta, il presente ingranaggio fu smontato e restaurato, quindi posto nei depositi del museo.