Descrizione
La scultura lignea a tutto tondo raffigura un putto nell’atto di sorreggere una sbarra di ferro ricurva sulla quale un tempo erano attorte delle ghirlande di foglie.
Notizie storico critiche
In origine questo putto o angelo doveva essere dipinto di bianco, a imitazione del marmo. Faceva parte della decorazione della balaustrata del fonte battesimale progettato nel 1577 dal Buontalenti per il Battesimo di Filippo de' Medici a sostituzione dell'altare medievale. La sua provenienza è stata stabilita in base alla pubblicazione, da parte di Borsook (1967-68, p. 100, fig. 5), di un disegno anonimo (in Cod. Vat. Reg. Lat. 1282, c. 17 verso) raffigurante il fonte buontalentiano, nel quale sotto la balaustrata si vedono quattro angeli reggighirlande in tutto uguali a questa scultura.
Relazione iconografico religiosa
Nell’iconografia cristiana l'angelo può essere rappresentato come essere umano adulto, come puttino, serafino o come cherubino. I presupposti teorici dell’iconografia dell’angelo-putto sono da ricercarsi nella speculazione che avvicinava angeli e anime. L'affinità fra queste due entità riposa sull'idea che la natura dell'anima sia aerea (Sal. 39 [38], 6; 144 [143], 4): "Ricordati che la mia vita è un soffio" (Gb. 7, 7). In forza del loro ruolo di mediatori tra l'uomo, essere di terra (Gn. 2, 7), e Dio, la luce suprema (1 Gv. 1, 5), gli angeli si configurano infatti come personaggi “intermedi”. La loro “natura aerea” viene così espressa dall’attributo delle ali, ereditato dall’iconografica tardo antica e pagana del venti.