Descrizione
Il progetto di facciata di Alvino è caratterizzato dalla scelta della soluzione "Basilicale" com ballatoi di coronamento e due mezzi timpani di raccordo con il corpo centrale del secondo ordine. I portali laterali sormontati da cuspide si rifanno per gusto e foggia alla porta "della Mandorla", il portale centrale anchesso con cuspide, è decorato con di nicchie con statue; una originale soluzione viene proposta con gli archivolti intorno ai tre oculi che prevedevano di illuminare la chiesa dalla facciata, a coronamento della facciata una serie di statue con Cristo e i dodici apostoli
Notizie storico critiche
La presenza a Firenze del Napoletano Enrico Alvino è spiegabile con l'invito, rivolto ai maggiori accademici di Italia, quali membri della commissione per il concorso del 1863. Questo concorso, che si concluse con un nulla di fatto per il disaccordo sul terminale della facciata, se basilicale o tricuspidata, fu però l'avvio per il nuovo bando del 1865 . A questo, presieduto da Pietro Selvatico, si presentò come concorrente anche l'Alvino, il più illustre esponente della scuola napoletana. Come ci testimoniano i documenti e la bibliografia contemporanea l'artista - che trasferì il suo studio a Firenze conducendovi i suoi migliori scolari (G. Raimondi e F. Lomonaco) - non ebbe dubbi sulla scelta del coronamento basilicale rispetto al tricuspidato: "Per lui (...) l'orizzontalismo della costruzione fu una legge che gli corroborò nel petto nel vedere che la torre di Giotto aveva uncoronamento orizzontale e non cuspidale". (De Fusco; p.43). Le direttive dei commissari, suggerite dal Selvatico, erano invece favorevoli alle cuspidi, sia richiamandosi alle facciate antiche come quelle di Orvieto e di Siena, che al tanto citato documento pittorico rappresentato nel "Trionfo della Chiesa Militante" nel Cappellone degli Spagnoli. La raffigurazione pittorica della Santa Maria del Fiore Arnolfiana (cfr. Andrea Bonaiuti, il Trionfo della Chiesa Militante in Santa Maria Novella) presenta infatti una facciata tricuspidata e una ricchezza di pinnacoli che accentuano il suo aspetto ascensionale gotico. La vittoria anche se non definitiva del progetto di Emilio de Fabris, fece effettivamente perdere serenità di giudizio all'accademia napoletana - cfr. la pubblicazione satirica E.Alvino, Gli Orbi ed il quadrodi Simone Memmi.., Firenze 1865 (per l'attribuzione della parete affrescata riprende il nome citato dal Vasari) - il cui disegno fu invece accolto molto favorevolmente dalla giuria (cfr. Voti e pareri diversi sulla facciata..; F. Del Fusco, op.cit.; pp. 44 e segg.)