Descrizione
La lunetta rappresenta al centro la Madonna con il bambino ed ai lati due angeli. La Madonna e gli angeli sono rappresentati a mezzo busto mentre il bambino Gesù si mostra nella sua interezza in piedi su una base che funge da appoggio per tutte e tre le figure. Il bambino si mostra in atteggiamento affettuoso con la madre, la quale reclina dolcemente la testa. L'angelo di destra tiene le mani giunte in atto di preghiera mentre quello di sinistra incrocia le braccia sul petto.
Notizie storico critiche
Andrea della Robbia riceveva un pagamento il 12 settembre 1489 per aver eseguito la lunetta, la quale fu già posta in loco su una porta di fronte alla porta dell'Udienza. L'attribuzione ad Andrea è generalmente accettata dalla critica, pur non trattandosi di una delle migliori sue realizzazioni. La Cruttwell (1902) pensava invece che si trattasse di un'opera condotta dal figlio di Andrea, Giovanni, che a causa della sua giovane età non poteva ricevere personalmente il pagamento; il padre avrebbe lavorato soltanto alla faccia della Vergine ed a quella dell'angelo di destra. La Cruttwell nota un aspetto meccanico nell'atteggiamento del bambino che si differenzia dalla Madonna detta << delle Cappuccine>>, attribuita ad Andrea stesso, e dalla pala di Gradara già attribuitagli dal Reymond. Anche il Marquand nota la mancanza di finezza nell'esecuzione e la ritiene opera di bottega, di cui il maestro si sarebbe curato poco. Nel catalogo del 1891 l'opera è attribuita alla scuola di Andrea.
Relazione iconografico religiosa
Dopo il 431, le gerarchie ecclesiastiche cristiane promossero l'immagine della Madonna col Bambino per dare forza alla condanna, votata dal Concilio di Efeso, dell'eresia nestoriana secondo la quale la Vergine non poteva essere chiamata «madre di Dio», ma solo madre di Gesù poiché non aveva generato un Dio, bensì solo il corpo in cui Dio aveva poi preso dimora. Da quel momento fino al Medioevo nelle chiese cristiane si assiste a una proliferazione delle immagini della Madonna col Bambino. L'immagine registra poi un secondo grande momento di successo, che coincide ancora una volta con un'eresia: quella protestante. A cavallo fra XV e XVI secolo, l'impiego della Madonna col Bambino viene nuovamente incentivato da parte della Chiesa cattolica per fini propagandistici e, dopo la condanna di Lutero, per confutare la dottrina protestante che ridimensionava il culto della Vergine assieme a quello dei santi.
Nel Rinascimento il culto mariano si è diffuso molto e anche l'iconografia della Madonna col Bambino ha perso la primitiva ieratica monumentalità per acquisire un tono più tenero. La rigidezza, eredità orientale nella rappresentazione della Madre in posizione frontale con il bambino eretto, vestito e benedicente, lasciò già nel XIV secolo il posto a due nuove varianti dove madre e figlio venivano messi in un rapporto di affettuosità attraverso un gioco di sguardi o di mani: la Madonna dell' Umiltà (in particolare nell'Italia settentrionale) e la Mater amabilis, il tipo di rappresentazione più amata fra tutta l'iconografia mariana.