Descrizione
Il San Giovanni Battista è in marmo bianco di Carrara ed è oggi conservato nel Museo dell'Opera del Duomo di Firenze.La statua è lavorata a tutto tondo e include una base, che è stata adattata alla nicchia in cui venne posizionata. Sulla base c’è la scritta in volgare “Donatello”, che con molta probabilità è successiva all’opera stessa. La testa è stata lavorata in un blocco separato rispetto al resto della scultura. Le mani reggono un cartiglio con la scritta “Agnus Dei”, l’iscrizione, però, si fa risalire al 1464. La statua era la prima, da sinistra, del lato ovest del Campanile. Fu collocata qui nel 1464 al posto di una statua di Andrea Pisano della quale rimase il basamento.Questa è una delle statue che più ha risentito della lunga esposizione all’aperto, il marmo si era fortemente degradato e si registrarono perdite di parti della veste. Per rimediare, alla fine della seconda guerra Mondiale, quando le statue trovarono finalmente la loro odierna collocazione nel Museo dell’Opera, venne trattata con sostanze a base di silicati, come risulta anche dalle analisi fatte nel 1993 in occasione del restauro da parte dell’Opificio delle Pietre Dure. L’applicazione di queste sostanze ha, almeno a vista, restituito coesione al materiale, ma ha prodotto una pellicola di colore brunastro che ha alterato la superficie del materiale.
Notizie storico critiche
Il San Giovanni Battista è una scultura di Nanni di Bartolo proveniente dalle nicchie del terzo ordine del Campanile di Giotto, realizzata nel 1425. Nei documenti dell’Opera non compaiono dati relativi a pagamenti o commissioni per una statua raffigurante San Giovanni. Questa statua è stata inizialmente attribuita a Donatello ma solo per ragioni stilistiche e nonostante le analogie con il Profeta Abdia realizzato da Nanni di Bartolo, infatti la testa e la caduta del panneggio hanno notevoli con l’opera di quest’ultimo. Il Profeta oggi conservato nel Museo dell’Opera del Duomo venne smontato dal Campanile e portato nel Museo del Bargello nel 1939, solo dopo la guerra troverà la sua odierna collocazione. Le operazioni di smontaggio vennero eseguite, in occasione della grande campagna di restauri, che coinvolse il Campanile, il Duomo e il Battistero. Le statue del prospetto ovest furono spostate dalla loro collocazione originaria per disposizione della Soprintendenza, viste le cattive condizioni di conservazione in cui si trovavano e per il timore che potessero essere danneggiate da incursioni aeree nemiche, come indicato nei documenti d’archivio (Adunanza del Consiglio 11 settembre 1939, XV 1 1). Le indicazioni in merito a questo intervento sulle statue del lato ovest sono riportate in una nota, datata 21 ottobre 1939, del registro di contabilità della ditta Allegri, che si occupò della loro rimozione (Registro di contabilità Ditta Alessandro Allegri, XV 1 8). Un articolo di giornale apparso su “La Nazione” il 18 ottobre del 1939, parla con grande apprezzamento dei lavori svolti di smontaggio delle statue.
Relazione iconografico religiosa
La sua identificazione non è certa, in quanto mancano i contrassegni abituali del vello e della croce. L'unico attributo che identifica questa statua con il San Giovanni Battista è il cartiglio con la scritta "Agnus Dei".